MERCOLEDì 21 novembre 2018 ore 16 - 18.30 - 21 (Sala Lampertico) |
Regia
Anna de Manincor , ZimmerFrei
Genere
DOCUMENTARIO
Durata
77'
Anno
2018
Produzione
I WONDER PICTURES
|
Se vi siete mai chiesti dove siano state concepite alcune fra le innovazioni tecnologiche più importanti per l'uomo, la risposta è servita: in una caffetteria. In particolare, nella caffetteria del CERN, l'Organizzazione europea per la ricerca nucleare. Sul confine tra la Francia e la Svizzera, il CERN non è solo il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, ma una vera e propria cittadella, dove menti brillanti da tutto il mondo si confrontano ogni giorno per cambiare, letteralmente, le sorti dell'umanità. Dagli aneddoti sulle scoperte più audaci - come una cosetta che si chiama Internet - alla formazione della prima girl-band famosa in rete (Les Horribles Cernettes, ça va sans dire), Almost Nothing osserva con passione e ironia una comunità scientifica al lavoro.
La regista Anna De Manincor, del collettivo artistico bolognese ZimmerFrei, racconta questo luogo, che si estende per diversi chilometri e conta una popolazione di circa diecimila persone, come fosse una città.
Trama
Critica
Il CERN è come una città con una sua sinfonia, fatta di corridoi deserti e spazi di condivisione, di una dimensione diurna, brulicante, e di una dimensione notturna, più silenziosa (ma sempre sveglia), di un sindaco - l'italiana Fabiola Giannotti, attualmente direttrice generale -, persino di un trio musicale, e di una cattedrale nella cattedrale, l'immenso acceleratore LHC, scrigno dei misteri del cosmo, ai piedi del quale l'essere umano, che pure l'ha costruito, appare sempre troppo piccolo.
Dopo aver ritratto Bruxelles, Copenaghen, Budapest, Marsiglia e "Mutonia", nell'ambito del progetto Temporary Cities, la regista guarda dunque ad un'altra comunità urbana in perenne costruzione e ricostruzione (recentemente, il collasso di un collegamento elettrico su ventimila che ne esistono ha causato danni enormi, imposto il fermo di un anno e una globale ricostruzione). Il CERN, però, non è solo una città sperimentale ma anche, soprattutto, una città ideale, in cui il contributo del singolo non è mai sufficiente né risolutivo, ma è l'apporto dei tanti, senza etichette di religione o nazionalità, a motivare i progressi. Il documentario, attraverso le voci di alcuni protagonisti dell'organizzazione, racconta perciò anche la sfida democratica imposta dal progetto stesso, la forte competizione che si annida al suo interno, le tante storie di occasioni mancate, sognate, sfiorate.
Se l'obiettivo di chi abita quel luogo è osservare la natura, il film si pone giustamente in una posizione simile, il suo occhio è quello di un osservatore dell'osservatorio e degli osservatori.
L'aspetto sociale risulta il più indagato, ma non manca qualche incursione nelle problematiche scientifiche vere e proprie (Trovato lo Higgs, cosa cercare? Dov'è la nuova fisica? Cosa significa che il vuoto è pieno? Come si spiegano i cambi di "personalità" dei neutrini?). Sono quesiti sterminati rubati a qualche conversazione apparentemente informale, perché è così che accade al CERN: è al tavolo del bar che si discutono i grandi misteri. Per questo, "se qualcuno ti invita per un caffè, ci vai", perché potrebbe andarne del futuro dell'universo.
Marianna Cappi, Mymovies.it, 10 settembre 2018
credits: