Critica
"Chi ricorda l'epoca in cui la Pixar non era stata ancora assorbita dalla Disney troverà il soggetto di 'Cars 3' molto simile a quello di 'Toys 3 - La grande fuga'. Se là erano i giocattoli a vedersi rottamati dal tempo, qui tocca a Saetta McQueen, eroe delle piste sorpassato (e trattandosi di auto il verbo non è casuale) da bolidi di nuova generazione. (...) Prima regia di Brian Fee, esperto di storyboard che aveva già lavorato ai primi due episodi della saga (...), un film dolcemente nostalgico, traversato da una riflessione sullo scorrere del tempo che non sfuggirà agli spettatori maggiorenni. Cosi come quella sul passaggio generazionale delle consegne, affidata a Cruz Ramirez, smagliante vettura gialla 'al femminile' nel mondo macho delle corse automobilistiche." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 14 settembre 2017)
"Ancora una volta la scommessa di conferire dimensione di personaggi a oggetti inanimati viene vinta da un abile copione che, fingendo di dar voce a un'automobile, fa parlare il pilota che è in lei: esprimendone la passione competitiva, la frustrazione della sconfitta, l'ansia di non essere più all'altezza. (...) Il passaggio di testimone fra generazioni, la rivalutazione del fattore umano, una grafica di incantevole qualità al servizio di un polveroso paesaggio «Old American» contrapposto al mondo freddo delle nuove tecnologie: una storia tenera e divertente che il regista Brian Fee sa imbastire con ritmo e umano calore." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 14 settembre 2017)
"Forse è arrivato il momento delle 'signore' anche nelle corse Nascar. L'antropomorfizzazione delle automobili è la saga più amata dal capo Pixar John Lasseter (sua la regia del primo 'Cars') ma meno dal resto del mondo. Questo terzo capitolo è il migliore dei tre per via del soggetto (ennesima pellicola hollywoodiana degli ultimi anni con donna ipotizzata verso il comando: erano convinti vincesse Hillary) e dell'ottimo mix tra risate e sentimento." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 14 settembre 2017)