Critica
Il film non è soltanto di interesse per chi pratica attivamente l’arrampicata, ma è un ritratto intimo delle emozioni e delle motivazioni di un climber professionista mentre si prepara a realizzare il suo più grande sogno. Che cosa spinge un uomo a confrontarsi con un’impresa ai limiti di quanto è ritenuto possibile? Quale percorso deve compiere per raggiungere con successo un simile risultato? A testimoniare le diverse fasi dell’impresa e i momenti più appassionanti sono i racconti della famiglia, della fidanzata, degli amici e del dream-team tecnico, inseriti tra le immagini più strepitose della straordinaria avventura. L'arrampicata in free solo mette alla prova praticamente ogni aspetto delle capacità fisiche e mentali di un climber, così come altre doti quali flessibilità e resistenza. Honnold ha dovuto poi calcolare anche altri fattori ambientali, come l’esposizione al sole, al vento o l’arrivo di temporali improvvisi. Ma il vero test è stato capire se Alex era in grado di mantenere l'autocontrollo mano a mano che saliva da solo per centinaia di metri, eseguendo complicate sequenze, durante le quali basta un dettaglio fuori posto a decidere tra la vita e la morte. I migliori climber sottolineano l'abilità unica che ha Honnold nel rimanere calmo e freddo anche in situazioni così critiche e pericolose, una capacità che ha sviluppato in 20 anni di attività. La sua imperturbabilità di fronte a situazioni di pericolo è talmente particolare da essere oggetto di studio da parte di un gruppo di neuroscienziati interessati a capire se il suo cervello si differenzia in qualche modo dalla media. Honnold la vede invece in maniera più pragmatica: "Facendo free solo so naturalmente di correre dei pericoli, ma provare paura una volta che sono lassù non mi aiuterebbe comunque", dice. "Limiterebbe solamente le mie capacità, così non faccio altro che metterla da parte". Una buona parte della sua compostezza deriva senza dubbio dalla sua accuratissima preparazione, che prevede allenamenti costanti e specifici, nonché la memorizzazione delle sequenze esatte di ogni passaggio. Per avere un’idea del rigore con cui Honnold si allena basti pensare a questo breve scambio avuto con un giornalista di National Geographic subito dopo la sua salita. “Come passerai il resto del pomeriggio?” “Farò un po’ di trazioni […] Faccio trazioni tutti i giorni e oggi è un giorno come tutti”. Le riprese sono state realizzate da un team di videomaker guidato dalla pluripremiata documentarista Elizabeth Chai Vasarhelyi e dal fotografo, regista e alpinista di fama mondiale Jimmy Chin, nonché grande amico di Honnold.