SABATO 25 luglio 2020 ore 21.30 Chiostri di S.Corona |
Cinema Sotto le Stelle |
Regia
Lorenzo Mattotti
Genere
ANIMAZIONE
Durata
82'
Anno
2019
Produzione
CHRISTOPHE JANKOVIC, VALÉRIE SCHERMANN PER FRANCE 3 CINÉMA
|
Tonio, figlio del re degli orsi, viene rapito dai cacciatori nelle montagne della Sicilia. In seguito a un rigoroso inverno che minaccia una grande carestia, il re decide di invadere la piana dove vivono gli uomini. Con l'aiuto del suo esercito e di un mago, riesce a vincere e a ritrovare Tonio. Ben presto, però, si renderà conto che gli orsi non sono fatti per vivere nella terra degli uomini.
Chi avrà la fortuna (e il piacere) di assistere a questa versione del testo portata sul grande schermo da Lorenzo Mattotti potrà legittimamente chiedersi perché ci siano voluti 74 anni (e sei di lavorazione) perché ciò accadesse.
Soggetto: Dino Buzzati - (storia)Trama
Dino Buzzati, uno dei più importanti autori della letteratura italiana del Novecento, scrisse e disegnò «La famosa invasione degli orsi in Sicilia» in qualità di zio per intrattenere le nipoti pubblicandola tra il gennaio e l'aprile 1945 sul Corriere della Sera fino a quando il quotidiano dovette sospendere le pubblicazioni in seguito alla Liberazione e la storia rimase incompleta. L'autore la rivide, la completò e la pubblicò nello stesso anno.Critica
La risposta sta nel fatto che è sempre sembrata un'operazione difficile trasporre le opere di Buzzati al cinema. Le sue atmosfere, la sua capacità di trasformare il quotidiano in metafora, il suo pessimismo della ragione che si alimentava anche di dimensioni 'altre' sembravano costituire un ostacolo insormontabile. Il deserto dei tartari fece numerosi passaggi di mano in mano prima di approdare a Zurlini e diventare l'unico film davvero avvicinabile all'estetica e all'etica buzzatiane.
Mattotti riesce a bissare l'impresa perché nella sua libera reinterpretazioe di artista qual è si legge un profondo rispetto per l'opera del Maestro. Quelle montagne che salgono aguzze, quei quadri appesi alle pareti del palazzo reale sono omaggi diretti alla pittura buzzatiana il quale, non dimentichiamolo, è stato l'autore di «Poema a fumetti» da lui completamente illustrato.
Lasciando intatta la 'morale' pessimistica sulla natura umana (a cui gli orsi possono però, anche se con fatica, contrapporsi) Mattotti crea un film per grandi e piccoli a cui dedica esplosioni di colori e spazi di riflessione, azione e narrazione. Il cantastorie e la sua aiutante (a cui viene dato il nome di Almerina, la moglie di Buzzati scomparsa nel 2015) inseriscono la narrazione nell'antica tradizione del passato raccontando le vicende di uomini e orsi a un anziano plantigrado che ha la voce (e questa scelta non può non far pensare e anche un po' commuovere) di uno scrittore che ha saputo trasferire nelle sue pagine gli umori di quella terra che sta nel titolo: Andrea Camilleri
Giancarlo Zappoli, Mymovies.it, 21 maggio 2019
Leonzio, il Grande Re degli orsi, conduce il popolo dei plantigradi dai monti alla pianura abitata dagli uomini. Non lo farebbe, se non dovesse ritrovare il figlio Tonio, da tempo perduto ma mai dimenticato, e far fronte ai rigori dell’inverno. Riusciranno Leonzio e i suoi a sconfiggere il malvagio Granduca, sopra tutto, riusciranno a convivere pacificamente con gli umani?
Nomi e azioni accenderanno una lampadina nelle vostre teste, e non è un falso contatto: La famosa invasione degli orsi in Sicilia, prima di essere un film d’animazione diretto da Lorenzo Mattotti, è un romanzo scritto e illustrato da Dino Buzzati, e pubblicato prima a puntate sul Corriere dei Piccoli e quindi in volume nel 1954.
Buzzati vi trasponeva l’abituale opposizione montagna/pianura, ovvero grazia e viltà, purezza e corruzione nell’alveo del racconto per bambini, ponendo l’accento anziché sul pedagogico o l’edificante sul piacere della narrazione e, dunque, della nostra lettura: l’adattamento di Mattotti, rinomato e lodato fumettista e illustratore, gli rende grazia?
In cartellone nella sezione Un Certain Regard di Cannes 2019, co-produzione Francia (maggioritaria) e Italia (Indigo), nel cast vocale Toni Servillo (Leonzio), Antonio Albanese, Linda Caridi, Corrado Guzzanti e Andrea Camilleri, La famosa invasione degli orsi in Sicilia cambia qualcosa rispetto al romanzo – per esempio, il cantastorie e Almerina non ci son – e accompagna a qualche buona trovata visiva un’uniformità di tratto e atmosfera, dunque racconto, non sempre all’altezza dell’originale buzzatiano.
Non tanto nel rispetto della naïveté dei disegni dello scrittore, esplicita, ma nell’afflato umanista complessivo: manca il colpo d’ala, l’invenzione specialissima, e una certa medietà sembra farsi cifra estetica, e poetica.
Preziosa la riflessione sullo straniero, l’invasione, la contaminazione (identitaria e morale) e la – possibile? – convivenza, soprattutto di questi tempi, ma alcune scelte, proprio all’insegna della via di mezzo, lasciano da subito perplessi: perché, per dirne una, gli orsi non lasciano le proprie orme nella neve e, al contempo, la sollevano?
Non è la nostra un’invocazione dei realismo o verosimiglianza, né sofisma, ci mancherebbe, ma il segno di una trasfigurazione incompiuta e una raffigurazione dimezzata: Mattotti, regista, co-sceneggiatore con Thomas Bidegain e Jean-Luc Fromental, nonché creatore artistico, osa forse meno del dovuto, sembra accusare un complesso d’inferiorità al cospetto di Buzzati, che – sottolineiamo – illustrò in proprio marcando il territorio visuale, e si risolve in una parafrasi.
Puntuale, compita e onorevole, ma la poesia c’è o meglio, siamo buoni, c’è sempre?
Federico Pontiggia, Cinematografo.it, 21 Maggio 2019Altre informazioni
Sceneggiatura: Thomas Bidegain - (non originale), Jean-Luc Fromenta - (non originale), Lorenzo Mattotti - (non originale)
Musiche: René Aubry
Montaggio: Sophie Reine
Suono: Bruno Seznec - (presa diretta), Jean-Marc Lentretien - (supervisione)
credits: