MARTEDì 7 e MERCOLEDì 8 maggio 2019 ore 15.30 - 18 - 20.30 GIOVEDì 9 maggio ore 15.15 - 17.30 - 20 - 22.10 |
Regia
James Kent
Genere
DRAMMATICO
Durata
108'
Anno
2017
Produzione
RIDLEY SCOTT, MALTE GRUNERT, JACK ARBUTHNOTT PER FOX SEARCHLIGHT PICTURES, SCOTT FREE PRODUCTIONS, AMUSEMENT PARK FILMS
Cast
Keira Knightley (Rachael Morgan), Alexander Skarsgård (Stefan Lubert), Jason Clarke (Lewis Morgan), Flora Thiemann, Fionn O'Shea, Kate Phillips, Martin Compston, Alexander Scheer (Siegfried Leitmann), Frederick Preston (Michael Morgan), Tom Bell (Capitano Eliot), Abigail Rice (Pamela Eliot), Joseph Arkley (Capitano Thompson) |
Germania. Rachael Morgan arriva nell'inverno del 1946 tra le rovine di Amburgo per ricongiungersi con il marito Lewis, un colonnello britannico incaricato della ricostruzione della città distrutta. Giunta nella nuova casa, Rachael scopre che suo marito ha preso una inaspettata decisione: condividere la grande casa con i precedenti proprietari, un vedovo tedesco e la sua problematica figlia. Sulle prime l'atmosfera della convivenza è carica di tensione ma ben presto l'ostilità e il dolore lasciano il posto alla passione e al tradimento.
Tratto da un classico della letteratura intitolato La conseguenza di Rhidian Brook, questo film prodotto da Ridley Scott vuole dare speranza mostrandoci come dal dolore, dalle ceneri e dalle ferite ancora aperte di una guerra che si è appena conclusa possa rinascere la vita. La conseguenza è un melò in piena regola, basato sul best seller "The Aftermath" dello scrittore gallese Rhidian Brook. (…) Morte sembra essere la parola chiave di questo film che parla di questo, ma anche di speranza e di amore. Un amore che, in realtà, è l'illusione di un fugace attimo di felicità; il primo passo verso l'elaborazione di un lutto profondo. Lutto affrontato da Lewis e Rachel in modo diverso, covando sensi di colpa e rancore nel profondo della propria anima, portandoli inevitabilmente ad allontanarsi. Allontanamento che al tempo stesso segna una rinascita per Rachel nell'inedita passione che trova con Stefan, consolandosi a vicenda nell'intimità. Leccandosi le ferite e quasi fingendo di poter essere felici in quel modo. Delizioso il cambiamento di Rachel che avviene attraverso i suoi stessi abiti: dalla rigidità di un completo a collo alto che segna la sua chiusura a riccio nei confronti di quella terra straniera, alla sensualità di abiti più morbidi e che giocano con le sue forme, nell'aprirsi in modo più sentito all'uomo che, fino a poco prima, considerava estraneo e nemico.
Soggetto: Rhidian Brook – (romanzo)Trama
Critica
Rachael e Lubert sono due anime che si incontrano su una mancanza: lei di un figlio, lui della moglie, entrambi morti a seguito di un bombardamento aereo. La guerra è finita. Non ci sono vinti e vincitori. Ma tutti hanno perso qualcosa.
La Storia ha cambiato i cuori delle persone, ha sconvolto il loro spirito e la loro umanità. E anche i luoghi non sono più gli stessi: Amburgo è una città di macerie, rasa al suolo dai bombardamenti degli alleati e stridente rispetto agli spazi eleganti della villa di Lubert.
La pellicola del regista gallese James Kent non è un film storico, quanto piuttosto un melodramma: piacerà soprattutto a chi ama le storie romantiche struggenti. E anche piuttosto inverosimili.
Se però si sorvola sulla credibilità di alcune scene e sul fatto che le storie di alcuni personaggi minori come Frieda e il suo fidanzato siano poco sviluppate, il film in generale e’ apprezzabile grazie soprattutto alla bravura di un cast eccellente.
Ha il merito di mostrarci il prima e il dopo. L’ora zero quando tutto può ricominciare. E soprattutto ci ricorda che solo guardando al passato, o meglio affrontandolo, si può andare avanti e si può ricostruire. Una lezione che non va mai dimenticata.
Giulia Lucchini, Cinematografo.it, 18 Marzo 2019
Ogni svolta è prevedibile, ma anche perfettamente rispettosa della costruzione drammaturgica del melodramma. James Kent dirige con mano sicura senza inventarsi grandi espedienti di regia, ma restando ancorato ai suoi personaggi e alla struttura classica di un film che non deluderà gli spettatori in cerca di avventure iper romantiche.
In aggiunta La conseguenza tratta un aspetto interessante, e meno cinematograficamente esplorato, ovvero l'ingiustizia del detto "guai ai vinti": i tedeschi infatti non sono qui rappresentati come uniformemente devoti al nazismo, e si fa il necessario distinguo fra gente comune e combattenti imbevuti di propaganda hitleriana.
La conseguenza alterna i lussuosi interni di villa Lubert alle macerie di una Amburgo rasa al suolo dai bombardamenti alleati, i cui abitanti scavano in cerca dei corpi dei loro cari e sopravvivono con 900 calorie al giorno. Lewis Morgan si muove fra questi universi paralleli con eguale pietas, sopraffatto da un dolore sordo cui non sa dare voce, mentre sua moglie Rachael cerca il modo di superare il lutto che ha subito. Perché l'altro tema fondamentale della storia è la necessità di ricominciare a vivere, anche dopo una guerra o un dolore insormontabile.
L'affresco storico che mescola una grande storia d'amore con il ritratto di un conflitto dal quale nessuno esce vincitore riporta alla mente Il dottor Zivago, con cui La conseguenza ha in comune anche certi semplicismi disegnati per rendere la storia accessibile al grande pubblico. In particolare la figura di Freda è molto poco sviluppata: non sembra un essere umano a tutto tondo, ma un espediente funzionale ad alcune svolte della trama, che appare e scompare convenientemente solo per permettere alla storia di procedere senza intoppi.
Ma in generale il film è solido e raggiunge appieno i suoi scopi narrativi, grazie soprattutto a tre interpretazioni efficaci da parte di Keira Knightley, Alexander Skarsgard e soprattutto Jason Clarke, troppo spesso relegato al ruolo di caratterista e invece evidentemente pronto a rivelarsi prim'attore.
Paola Casella, Mymovies.it, 8 marzo 2019
Tre personaggi che ritrovano la forza di rialzarsi dalle proprie ceneri, proprio nel legame che si viene a creare, su uno sfondo che gioca da contrasto ai sentimenti più puri, intimi ed emozionati all'interno del film. Ad emergere più di tutti è Jason Clarke, con un'interpretazione sentita e commovente che fino all'ultima scena porta lo spettatore del tutto a empatizzare con lui; a vivere nel suo dolore più nascosto, più intimo che scoppierà in un devastante urgano di emozioni all'apice della pellicola. Probabilmente uno dei ruoli di maggior bravura e intensità per Clarke.
Interessante e sensuale la complicità tra Keira Knightley e Alexander Skarsgård, nel loro modo silenzioso di desiderarsi fino a cedere del tutto alla passione. La sofferenza di entrambi viene rappresentata attraverso gli sguardi e i silenzi, ma anche attraverso la musica. Complice il pianoforte della moglie defunta di Lubert che verrà suonato dalla stessa Rachel in memoria di un passato doloroso lasciato a Londra. L'ombra di una perdita che ancora l'assilla e la devasta, sminuendo la sua stessa essenza di donna. Pur trovando entrambi molto presi e centrati per la parte, addirittura Skarsgårg ha fatto un grande lavoro sul corpo perdendo chili e mostrando ancora di più la sofferenza di un uomo che negli ultimi anni ha vissuto come un fantasma tra le mura della sua stessa casa, la storia di passione tra Rachel e Stefan è molto meno avvincente rispetto allo scenario della guerra portato avanti da Lewis.
Usare il termine banale potrebbe non essere in questo caso giusto, ma gli eventi si muovono in maniera talmente tanto veloce e stereotipata da farli sembrare piatti, non tanto incisivi quanto, invece, avrebbero dovuto esserlo per un racconto di amore e di guerra. La Conseguenza rappresenta al meglio le conseguenze della guerra e di come le persone, alla fine tutte uguali, si ritrovano sotto lo stesso tetto di sofferenza. Non si riesce mai a tastare davvero la fatale conseguenza che, invece, unisce i due protagonisti. Tutto sembra essere studiato per arrivare ad un finale sorprendente e diverso da quello che si potrebbe immaginare. Forse un lavoro più approfondito sulla gestione degli eventi, svecchiando il solito concetto di travolgente passione tra la classica donna sposata e stanca e "lo sconosciuto" della porta accanto, avrebbe sicuramente giovato di molto al film che ha nel suo fulcro un potenziale davvero interessante. Sicuramente La Conseguenza ha il pregio di essere un film sulla guerra molto diverso da qualsiasi altro film. Un film che sa comunque farsi amare, apprezzare e che sa decisamente emozionare grazie alla veridicità dello sfondo su cui si muove e all'intenso personaggio di Jason Clarke.
Gabriella Giliberti, Movieplayer.it, 21 Marzo 2019Altre informazioni
Sceneggiatura: Joe Shrapnel, Anna Waterhouse, Rhidian Brook
Fotografia: Franz Lustig
Montaggio: Beverley Mills
Scenografia: Sonja Klaus
Arredamento: Monica Alberte
Costumi: Bojana Nokitovic
Tratto da: romanzo "L'alba del mondo" di Rhidian Brook (ed. Sperling & Kupfer)
James Kent
James Kent è regista e produttore, noto per Generazione perduta (2014), The Secret Diaries di Miss Anne Lister (2010) e 22.11.63 (2016).
credits: